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Etta e il coraggio di cambiare le cose

Etta e il coraggio di cambiare le cose

La rubrica Persone che fanno la differenza, si arricchisce con la storia di Etta Rapallo, fondatrice e presidente di Aps Sc’art associazione genovese che promuove attenzione all’ambiente, percorsi di inclusione socio-lavorativa e partecipazione attiva, dentro e fuori dal carcere.

C’è pace nella casa in campagna di Etta. Ci sono le api, il bosco, il cane che scodinzola e la natura che scandisce un tempo lento. Il tempo libero e ricco di vita che Etta ha costruito anno dopo anno.

È una ragazzina che vuole fare. Conta i minuti che la separano dai libri di latino agli Scout e poggiata la penna, spalanca la porta e scappa a vivere davvero. Sono gli anni del fermento sociale italiano ed Etta lo respira nelle strade, nelle idee, nei giovani: il mondo è tutto da cambiare!

Ma cambiare cosa? Etta trova risposta aprendo la stanza di un istituto femminile stipato in una soffitta di un palazzone genovese. L’odore di minestra penetra le narici e si attacca ai vestiti. Tutto è fatiscente. Le bambine indossano un grembiulino consunto, si muovono in modo sconnesso e parlano male. Vivono costrette in una stanza senza anima né cura, abbandonate dalle loro famiglie e dimenticate dalla civiltà.

E qualcosa dentro Etta parla forte.

È Luisa. È la disabilità manifestata dalla sorella. È il peso dell’esclusione, l’oppressione dell’abbandono, la ricerca di un senso. È la consapevolezza che si può fare diversamente perché Etta lo sa: non si diventa umani rifiutando le fragilità.

Matura in lei il desiderio di lavorare nel sociale. Ma gli anni ’70 sono solo all’inizio, fare sociale è per lo più un sentimento e i suoi genitori la spingono all’università. Etta li accontenta, prende una laurea in Lettere, si abilita all’insegnamento e si chiede cosa fare del suo futuro quando nel negozio di alimentari, tra un etto di prosciutto e di formaggio, una signora parla di una casa nuova, per ospitare bambini“Mi scusi cosa?” domanda Etta. E da lì corre!

Sono anni faticosi ma stimolanti. La comunità di Don Gallo e il Ceis si uniscono per offrire un rifugio a minori in abbandono. Si lavora sulla relazione e sul ricongiungimento. Etta si attiva per dare a bambini come Carmelo, Angelo, Piero ed Emanuele luoghi confortevoli in cui vivere mentre si impegna a costruire percorsi di integrazione con le famiglie d’origine, per contrastare  la povertà economica e culturale.

Etta è appassionata. Studia e si immerge nel travaglio del reale. Si occupa di minori e di giovani, dirige una grande cooperativa e viaggia in tutta Italia per conoscere imprese sociali innovative capaci di sollevare i problemi offrendo nuove vie. E così entra per la prima volta in carcere, in una sezione femminile, e i suoi ricordi  fanno un salto indietro negli anni.

Davanti a lei però non ci sono bambine, ci sono donne invisibili, prigioniere di una sentenza e della condanna di non essere più nulla. Persone isolate a sé stesse con speranze naufragate in celle dispnoiche. E ancora una volta Etta pensa a come fare per cambiare.

II tempo del lavoro in cooperativa è superato, i figli sono grandi, Etta  intravede la possibilità di  licenziarsi per costruire, con l’appoggio di donne appassionate intorno a lei, una nuova realtà e decide: il mondo aspetta sempre chi ha il coraggio di cambiare!

Sc’Art! nasce per dare una seconda vita a donne detenute ed ex detenute, che con il design creativo e l’utilizzo di materiali di scarto, si ripensano libere, nell’autodeterminazione. E nei laboratori artigianali Etta conosce le sfaccettature dell’umanità. Emergono le ferite, i legami, i non detti, i sogni. Tra una creazione e l’altra, Etta favorisce i legami delle donne tra il dentro e il fuori, tra l’oggi e il domani, tra l’ignoto e le nuove consapevolezze.

Da cosa nasce cosa dice Etta tanto da permettere a 150 donne detenute di imparare un mestiere dimostrando loro che sono protagoniste del cambiamento. Che nulla è per sempre. Che tutto, con volontà, si trasforma, si migliora.

Oggi Etta ha 70 anni e li vive con speranza e ottimismo, nonostante tutto. Con il progetto Remida e le Creazioni al Fresco continua a guardare avanti… perché il futuro è sempre un passo più in là!

Lei è Etta Rapallo, una donna che fa la differenza.

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