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Il Granello che compone mosaici di vita

La storia del Granello è una storia che non si arresta e che corre alla velocità del tempo che vola anche in questo frangente in cui è impossibile vedersi. “Qui tutto è stato chiuso già da fine febbraio – racconta Cristina Dall’Asta educatrice – ma noi abbiamo pensato da subito a come mantenere vivo il contatto con le persone perché chi ha disabilità cognitive corre rischi seri di apatia, abbattimento, agitazione incontrollata. Lavorare con chi ha un disturbo cognitivo significa dedicare tempo, giorni e mesi per raggiungere obiettivi anche semplici ma che per loro sono veri traguardi. E basta un niente per spazzare via tutto”.

Piattaforme web, videochiamate, telefonate singole e poi di gruppo. La cooperativa il Granello continua ad essere la casa, il luogo di incontro-scambio-crescita che in Lombardia è diventata un punto di riferimento per accompagnare nelle fragilità della vita.

Era partito tutto da una chiacchiera con il prete trent’anni fa ormai e si è trasformato in un’idea condivisa da cinque amici per non lasciare indietro nessuno e integrare i soggetti più deboli nella vita del paese” racconta Vittorio Borghi presidente della cooperativa. Si strutturano a Cislago con il primo spazio lavoro e la tipografia che tutt’oggi, seppur modificata, è operativa. Come ogni organizzazione anche il Granello ha le sue peculiarità. “La prima è che non ci fermiamo mai – testimonia Vittorio – dalla nostra apertura sono cambiate tante cose ma il nostro sguardo al bisogno è sempre rimasto vigile. Per questo quando abbiamo capito che lo spazio lavoro andava bene solo per determinate tipologie di disabilità ci siamo chiesti cosa potevamo fare perché era assurdo rinchiudere le persone nelle strutture ad alta protezione. Abbiamo deciso di integrare la parte lavorativa con quella educativa per creare un percorso dolce che alleni all’autonomia”.

Il Servizio Formazione Autonomia dura cinque anni e si struttura con attività educative e laboratori lavoro. “Questo periodo è prezioso per i ragazzi perché possono sperimentare e crescere ma lo è anche per noi perché riusciamo a comprendere capacità e limiti della persona aiutandola così a costruire un progetto di vita adatto alle proprie potenzialità” esplicita Cristina Dall’Asta coordinatrice di uno dei centri.

“Si sa che avere un lavoro permette di avere anche un ruolo sociale – ricorda Vittorio – ma ci possono essere compromissioni cognitive che rendono complesso questo passaggio per cui abbiamo ideato altre possibilità perché tutti meritano di avere quel ruolo”.

I beneficiari del Granello hanno quindi diverse opportunità: lavorare nello spazio lavoro, allenarsi negli SFA, crescere nel Centro Servizio Educativo o entrare nel mercato del lavoro vero e proprio.

La struttura del Granello è articolata e diversificata perché non esistono attività fisse. I servizi e i laboratori cambiano sempre e sono definiti in base alle competenze del singolo o del gruppo. Persino l’attività lavorativa non è sempre uguale perché assemblano per conto terzi e questo consente alla cooperativa di movimentare le giornate e di non creare routine noiose per il personale. “Dagli astucci agli orsetti Trudi, dai cofanetti ai cesti regalo, ogni lavorazione implica formazione e nuove conoscenze che si trasmettono alle persone” dice Vittorio. Una strategia che si è dimostrata vincente perché negli anni la cooperativa ha attivato spazio lavoro, 4 Servizi Formazione Autonomia, 4 Centri Servizi Educativi dislocandosi oltre a Cislago anche a Fagnano Olona, Branzate, Saronno, Marnate.

“L’altra nostra caratteristica è che non diciamo mai no – confessa Vittorio – e quando qualcosa di bello si può fare lo facciamo. Per questo abbiamo avviato la casa famiglia “Gemma e Vittorio”, ci dedichiamo alla “Palestra di vita indipendente” facendo vivere in appartamenti speciali i ragazzi che si allenano alla vita autonoma che avranno un giorno. Ma abbiamo anche aperto uno “Spazio in Famiglia” per rispondere alle esigenze della famiglia con o senza persone con disabilità attraverso consulenze psicologiche, pedagogiche, nutrizionali, osteopatiche e legali e abbiamo accompagnato la nascita dell’associazione dei genitori del Granello. Abbiamo creato laboratori con le scuole per parlare di disabilità che ci consentono di includere e migliorare le conoscenze, siamo in rete nei territori con le spese solidali e adesso stiamo immaginando una nuova comunità collegata ad una fattoria sociale”.

Un mosaico di servizi che occupa 50 dipendenti e che raggiunge 200 persone intenzionato a fare sempre di più affinchè ognuno possa trasformare in un capolavoro la propria vita.