Massimiliano e la fame di giustizia

Massimiliano e la fame di giustizia

La rubrica “Persone che fanno la differenza” si arricchisce con storia di Massimiliano Pirovano, Presidente della cooperativa sociale Il Gabbiano di Sondrio.

Quando nasce Massimiliano è il 1968. È solo un neonato in un piccolo paese lontano dai movimenti di massa, eppure il suo piccolo corpo registra il bisogno vivo di giustizia sociale. E non lo lascia più.

Massimiliano diventa un bambino che ha fretta, fretta di vivere! Gioca, va’ in bici, esce con gli amici…ha così fame di vita che bisogna abbreviargli il nome a un veloce “Massi” per farsi ascoltare.

Calcio, nuoto, pallamano, lo sport diventa un sedativo per arginare quell’energia che è incontenibile. Nemmeno quando dorme si placa perché sfide grandi lo attendono: sogna di essere un eroe, un eroe che salva dalle situazioni di pericolo e sopruso anche a costo della sua vita.

L’ingiustizia non la tollera. Gli fremono le mani e le gambe scalpitano quando vede ragazzini indifesi subire angherie. Per difendere prende a botte e non importa il suo perchè, per tutti diventa il ribelle scapestrato. Si sente incompreso, diverso dalla sua famiglia e anche dagli altri bambini. Così inizia a girare con gli strani, perché tra strani le differenze scompaiono.

Cresce attratto dalle storie di chi distrugge il pensiero comune che sputa sentenze. Lui, incapace di essere parte di un gregge, esce di casa a diciassette anni in cerca di quella libertà che l’autorità mette a tacere. Occupa una casa, trova un lavoretto e poi… si perde.

Massi esplora la vita, come anche le droghe, e quando si trova davanti una siringa prova, tanto cos’ha da perdere? Di eroina si fanno in tanti. Ancora non sa, che solo pochi tornano indietro.

Fino a quando non incontra Luigi, un pacifista antiviolento e coraggioso. Uno che scende in piazza, tra i tossici, per tendere una mano e avvertirli del pericolo: l’HIV incombe. Ma quelle sono cose per culattoni ribattono tutti. Tutti tranne Massi.

Con Luigi, Massi stringe un patto: non partirà militare, lavorerà al Gabbiano come obiettore di coscienza.

È tosta e il tempo sembra non passare mai. Invece i mesi scorrono e quando Massi cade, di nuovo, umilmente torna alla porta e nel bisogno comprende che il suo senso di colpa non lo salverà. A salvarlo sono le persone.

Fratel Attilio lo butta in mare, senza salvagente. Serve un responsabile per una casa, una casa piena di debiti, in un paese dove tutti li odiano. Sono senza soldi e senza cibo. Massi però non vuole la carità. Esce, incontra, ascolta e chiede. Servono vanghe, carriole, decespugliatori perché per cambiare la percezione c’è bisogno di dimostrare: non sono tossici, sono persone con capacità e voglia di fare.

Lavorare funziona e piano piano la casa si guadagna l’affetto del territorio. Massi diventa un uomo e la sua vita scoppia di senso. Si alza la mattina con la voglia di migliorare il mondo perché il mondo lo cambia dalle piccole cose, da nemici che diventano amici, dall’indifferenza che diventa fratellanza.

Il Gabbiano cresce: 8 strutture d’accoglienza, 60 appartamenti, housing sociale, comunità riabilitative e terapeutiche. Tossicodipendenti, ex carcerati, malati di AIDS, migranti, minori in fragilità sociale sono Persone accompagnate dai 110 dipendenti dell’associazione. Il Gabbiano diventa un riferimento nell’ambito della giustizia riparativa e della devianza, sostituisce l’abbandono con il prendersi cura.

Anche in montagna, dove l’agricoltura è eroica perché costa fatica di sudore e tempra. Ma Massi alle sfide non si tira indietro. E quando la terra diventa ettari da coltivare e il Nebbiolo vino di prima qualità, fondano la cooperativa il Gabbiano, un’impresa sociale con 23 dipendenti e un grande obiettivo: fare giustizia attraverso l’inclusione.

A 56 anni Massimiliano è soddisfatto. L’energia che gli ribolliva dentro è diventa crescita. Per sé e per gli altri.

“Credo nelle persone e negli sguardi che vedono ciò che ancora non hai compreso di te stesso. Non siamo gli sbagli che facciamo, siamo le seconde possibilità che riceviamo!”

Lui è Massi Pirovano, marito di Arianna e padre di Ottavia, un uomo che fa la differenza.

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