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Un modo nuovo di fare sociale: il non profit che crea economia e genera comunità

Un nuovo modo di fare sociale

Nel ventiquattresimo episodio del podcast “Intraprendenti. Storie di chi, nel Terzo Settore, genera futuro” Andrea Boccanera, presidente di Onlus Gulliver racconta un modo nuovo di fare sociale, che crea valore e bene comune, e Padre Natale Brescianini approfondisce le potenzialità di dialogo tra mondo profit e non profit.

Andrea è un ragazzo quando capisce che vuole dare un senso alla propria vita. Non gli sta bene un sistema che punta tutto al “produci e consuma”, sente che c’è di più. Che può fare di più. E inizia a cercare la sua strada.

Si avvicina alla politica, poi al volontariato, infine diventa operatore tecnico del 118. Poi nascono i suoi bambini e per loro vuole costruire un mondo più bello. Ma attorno a sé vede cemento, scuole grigie e tristi. Così coinvolge altri genitori e inizia a pitturare le pareti dell’asilo, a piantare fiori nell’aiuole e rende gli ambienti di quei bambini più accoglienti.

Ma la spinta a fare di più cresce. Vuole prendersi cura della comunità e trova persone con cui condividere questo obiettivo. Nasce l’associazione Gulliver, che da un bisogno di pochi diventa la risposta per molti. Corsi nelle scuole, inclusione delle persone migranti, recupero di vecchi oggetti, mantenimento aree giochi.

Oggi Gulliver sfama 430 famiglie ed è un riferimento per 650 nuclei che non devono preoccuparsi di comprare vestiti. Un riferimento dentro e fuori Pesaro, un’associazione fatta di 250 persone, 50 collaboratori e 300 tirocini attivati all’anno.

Onlus Gulliver: una realtà sociale che crea economia e genera comunità

Gulliver nasce a Pesaro 12 anni fa dall’idea di Andrea Boccanera, il Presidente, e un gruppo di genitori che decisero di impegnarsi per rendere più accoglienti gli spazi educativi dei loro bambini. Il numero di volontari è rapidamente cresciuto e il raggio d’azione si è straordinariamente ampliato.

Oggi Gulliver e i suoi volontari si occupano di attività nelle scuole, collaborano con le carceri per lo sconto di pene alternative attraverso la manutenzione di parchi e giardini pubblici. Hanno attivato 20 free library, servizi di trasporto e accompagnamento per anziani, percorsi di pcto, servizio civile per i giovani e un’importante progettualità è stata ideata sul tema del riuso. Le Botteghe del Riuso nascono su ispirazione del gruppo Emmaus in Francia, dei charity shops inglese e di altre piccole esperienze in Nord Europa. Si tratta di 4 magazzini, per una superficie totale di 7000 mq in cui vengono raccolti beni di ogni genere donati dai cittadini di Pesaro e provincia, acquistabili attraverso un contributo e disponibili gratuitamente per le persone che hanno un ISEE molto ridotto.

Attraverso questa attività Gulliver riesce a finanziare numerose attività del territorio e persino a dare contributi agli enti pubblici, invertendo il sistema di sostegni che solitamente caratterizza le realtà del non profit.

Stimolare la partecipazione attiva dei cittadini per la cura del bene comune, allontanarsi dalla visione egoistica contemporanea e generare cambiamento attraverso l’impegno civico. Questi sono gli obiettivi di Gulliver, una realtà in continuo fermento, che immagina strade nuove per costruire insieme un mondo migliore.

Un modo nuovo di fare sociale

Gulliver dimostra che il volontariato è motore di partecipazione attiva e può generare economia coinvolgendo la comunità.

I tempi sono ormai maturi per un nuovo modo di fare sociale ed esplorare le potenzialità del Terzo Settore.

Padre Natale Brescianini, formatore, coach e monaco della comunità benedettina camaldolese ne è convito. Tutto il sistema del lavoro è a suo parere in una fase di cambiamento. Il mondo profit è investito da una profonda crisi di senso. Le persone occupano gran parte delle loro giornate in attività in cui non si riconoscono, mentre il lavoro, per il pensiero benedettino, dovrebbe essere un elemento fondante della felicità umana.

Il non profit invece deve imparare a reggersi sulle proprie gambe e per farlo deve recuperare l’idea di profitto non come fine ma come strumento per sostenere la propria attività.

Il valore delle relazioni e una nuova idea di lavoro

 “È la qualità delle relazioni che determina il successo di un’organizzazione, di un’impresa”. Mondo profit e non profit, suggerisce Brescianini, devono recuperare il valore della relazione, internamente ed esternamente. L’uomo è fatto per la collaborazione, non per la competizione e i luoghi di lavoro possono diventare il luogo in cui sperimentare una nuova visione del mondo. In cui educare, non alla performance ma alla relazione collaborativa e generativa tra le persone. In questo il Terzo Settore può essere di grande supporto al mondo profit e insieme creare valore sociale.

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