Monterverde, un’impresa di comunità

opportunità della disabilità

Nell’est veronese, la cooperativa è diventata un punto di riferimento per il territorio grazie alla sua capacità di coinvolgere la comunità nella creazione dei servizi. Ricerca, ascolto, proattività rendono l’ente noprofit protagonista della cura dei bisogni locali.

La cooperativa sociale Monteverde opera da sempre come Impresa di Comunità. Per questo in tutti i suoi anni di attività ha coinvolto il territorio nella costruzione dei progetti. Monteverde crede nel modello cooperativo che crea sinergia tra vari portatori di interesse: enti pubblici, imprese profit, terzo settore e persone fisiche. Questo modus operandi ha permesso alla cooperativa di trovare soluzioni sostenibili ai bisogni del territorio che possono essere soddisfatti solo quando la comunità se ne fa carico.

La storia

La cooperativa nasce nel 1986 a San Zeno di Colognola ai Colli in un periodo storico complesso per le persone disabili e per le loro famiglie. “C’era bisogno di dare dignità alle persone facendole uscire, dando loro quelle opportunità relazionali e abilitative che erano state loro precluse – racconta Giovanni Soriato, Presidente – Monteverde nasce grazie alla determinazione di Giuseppe Dal Zovo che auspicava di rispondere ai bisogni delle persone con disabilità che allora, diversamente da oggi, non avevano opportunità di sviluppare le proprie potenzialità”.

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Fin dalla sua nascita Monteverde coinvolge la cittadinanza nella sua visione e nelle progettualità: membri della parrocchia, dell’amministrazione comunale e della comunità territoriale vengono resi partecipi negli organismi istituzionali e nelle attività svolte all’interno dei primi laboratori della piccola sede. Nel tempo Monteverde si connota sempre più come luogo di accoglienza per disabilità gravi. Ciò non destabilizza la convinzione che il lavoro sia uno strumento fondamentale nella riabilitazione delle persone che passa attraverso attività strutturate come l’assemblaggio meccanico, l’artigianato, la falegnameria, la marcatura laser e la produzione di carta riciclata. “Abbiamo cercato di soddisfare i bisogni di socializzazione e introdotto percorsi educativi e riabilitativi” testimonia Giovanni.

I servizi

Valorizzare la persona e la sua unicità grazie al lavoro di rete è ciò che ha reso la cooperativa un punto di riferimento per l’est veronese. “Oggi in Monteverde ci occupiamo di tre macro aree: servizi rivolti alla disabilità; alla scuola e ai minori; alle famiglie e all’età evolutiva – descrive Roberta Castagnini, Direzione Servizi Socio Sanitari – Elaboriamo servizi sia per adulti che per minori con disabilità che possono usufruire di un centro pomeridiano o di interventi domiciliari”.

I centri diurni sono frequentati da 60 adulti seguiti da un’equipe multidisciplinare. “Creiamo progetti educativi individualizzati e riteniamo rilevante l’attività riabilitativa svolta nei laboratori. Stiamo sperimentando anche esperienze di abitare autonomo in convenzione con l’Ulss locale e abbiamo attivato un servizio chiamato Il Ponte rivolto a persone fragili o con disabilità lievi che possono intraprendere un percorso pre-lavorativo in un ambiente protetto e strutturato in modo specifico a seconda dei percorsi riabilitativi individualizzati”.

Il contatto e la ricerca sul territorio circostante hanno permesso di cogliere nuove necessità sociali sulle quali Monteverde ha scelto di intervenire. “Abbiamo attivato diversi Doposcuola per alcuni Istituti Comprensivi, avviato percorsi sull’affettività e sessualità sia per studenti che per i loro genitori; abbiamo strutturato momenti di accompagnamento al metodo di studio per bambini con disturbi specifici dell’apprendimento e bisogni educativi speciali e proposto percorsi di logopedia e psicomotricità” spiega Roberta. Incontri che hanno permesso alla cooperativa di cogliere il bisogno d’accompagnamento delle famiglie con figli adolescenti. “Abbiamo così ampliato l’offerta dei servizi erogando esperienze formative e percorsi di consulenza psicologica per l’età evolutiva, l’età adulta e la coppia”.

Un punto di riferimento

60 soci, 85 lavoratori a vario titolo, più di 1500 i beneficiari diretti dei servizi offerti. La cooperativa è un riferimento per 10 Comuni. Per la cittadinanza e le imprese locali che hanno scelto di entrare in una rete di economia civile volta allo sviluppo integrale. “In Monteverde ho trovato una realtà che dà un senso al mio percorso di vita famigliare e professionale  – testimonia Francesco Tosato, Direttore – Non è scontato scoprire un luogo di lavoro interessato a dare un contributo positivo al tema della realizzazione individuale, secondo un’ottica di equità generazionale interna ed esterna. Mi sento parte di un ecosistema in cui la cooperativa è soggetto attivo volto a conseguire il bene comune per tutte le persone, in particolare le più fragili, facendo sempre più attenzione alla sostenibilità sociale, economica ed ambientale in ogni aspetto organizzativo e del contesto comunitario”.

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