Giuseppina e la Casa che insegna ad amare
La rubrica “Persone che fanno la differenza” si arricchisce con l’esperienza di Giuseppina Vellone.
Giuseppina Vellone è la fondatrice di Famiglie per la Famiglia e ideatrice di Casa di Deborah, la Casa per guarire le ferite, trovare un nuovo equilibro, e scoprire (o riscoprire) l’amore per se stessi e per gli altri!
La storia di Giuseppina
Giuseppina sa di terre lontane, di un focolare acceso e di erbe aromatiche. Sa di ricordi e di sogni perché in lei tutto inizia e tutto ritorna. Come la terra che l’ha cresciuta.
Nasce a Serra San Bruno, in un paesino fatto di natura, relazioni e storie.
È una bambina attenta e intraprendente che trova nella nonna Brunina il luogo da chiamare casa. Lei, vestale senza potere ma ricca di potenza, regala a Giuseppina l’intensità dell’affetto, la presenza, il significato della solidarietà, il valore dell’aiuto.
Nei gesti della nonna, Giuseppina accoglie amore, rispetto e tradizioni e inizia a immaginare il suo futuro fuori da quel piccolo mondo. Fino a quando il cuore e la mente del nonno subiscono un cortocircuito e fanno chiedere a Giuseppina come può l’umanità di uomo essere distrutta in un manicomio.
Si iscrive a Medicina. Punta a criminologia ma la vita per lei ha altri piani, quali non sa. Lo capisce vivisezionando cadaveri che non è quello il suo posto. Lascia la scuola di medicina legale, una possibilità futura di lauti compensi e ricomincia con Psichiatria.
Si immerge nello studio. Diventa psichiatra, psicoterapeuta individuale e di coppia. Emigra per amore e inizia a lavorare in carcere, nella Commissione Medico Ospedaliera di Verona, come consulente dei tribunali di Verona, Trento e Venezia. Sono vissuti di sofferenza quelli che ascolta ogni giorno…
Giuseppina entra in intimità con le storie. Ne percepisce il peso, la fatica, l’affanno. Sente però di essere uno strumento per lenire il malessere altrui e spinge per dare alle persone la possibilità di rinarrare la propria vita. Altrimenti cosa accade se gli adulti restano bambini feriti?
Le ferite diventano lacerazioni profonde. Lo sa bene Deborah, psicoterapeuta esperta nel trattamento di bambini vittime di abusi, che diventa collega e amica di Giuseppina. Sono una l’opposto dell’altra. Deborah accoglie minori e ragazzi violati, Giuseppina adulti e genitori a volte violenti loro stessi, spesso, vittima di abusi, in uno studio che trasformano da luogo asettico ad uno spazio accogliente, profumato e dolce.
Vedono sempre più nuclei distrutti. Nello studio le ore scappano finché le loro parole sognano un futuro migliore per queste famiglie lacerate. Giuseppina pensa alla sua infanzia, a quella solitudine sopperita grazie alla nonna e alle donne della sua rete. E se nascesse uno spazio capace di bonificare le relazioni?
Il braciere di nonna Brunina è la soluzione. Giuseppina scrive il progetto di una Casa dove ragazzi e adulti si accompagnano nella crescita. L’idea piace e l’università la definisce di welfare circolare. Ce la stanno facendo, tutto scorre nel verso giusto. Tutto tranne Deborah…
Se ne va per una leucemia fulminante. E fa male. Giuseppina cerca di rammendare le sue ferite mentre i pazienti di Deborah le schiaffano in faccia la verità.
“E ora, dove cazzo vado?” le dice un ragazzo. I bisogni restano. E i sogni hanno bisogno di coraggio… Allora Giuseppina si addentra nella sua energia. Lascia il lavoro di consulente per i Tribunali e ricomincia dai desideri appesi.
Fonda “Famiglie per la famiglia” e nel 2018 apre le porte di “Casa di Deborah”. Un connettore di risorse per rafforzare il tessuto sociale veronese. Un luogo di cura, come era la casa di nonna Brunina, uno posto dove stare bene, una casa che ha a cuore i ragazzi, come voleva Deborah, che possono trovare il proprio equilibrio facendo, imparando e stando in relazioni positive con altri.
Oggi Giuseppina ha capelli striati d’argento e non si sofferma allo specchio. Si guarda invece negli occhi dei volontari e dei 16 ragazzi che ospita. C’è un riflesso di bellezza che attiva il buono delle persone, la riporta alle origini e la proietta al futuro.
Lei è Giuseppina Vellone. Una donna che fa la differenza.
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