Più di un sogno.. un’opportunità per persone con disabilità!
Nel decimo episodio del podcast “Intraprendenti. Storie di chi, nel Terzo Settore, genera futuro” parliamo dell’inclusione sociale e dell’inserimento lavorativo di persone con disabilità intellettiva nell’ottica di un welfare generativo
Michele era un giovane ragazzo insoddisfatto che faticava a trovare il proprio posto nel mondo. Stava per arrendersi al fatto che nella sua vita professionale non avrebbe mai ottenuto grandi soddisfazioni, quando un’esperienza di volontariato alla cooperativa Vale un Sogno ha cambiato tutto.
Il lavoro nel sociale si è rivelato sfidante, con mansioni che sono variate nel tempo e che gli hanno consentito di sviluppare capacità di adattamento e abilità eterogenee.
La spontaneità dei ragazzi riaccende le energie di Michele e gli dà nuovi obiettivi: vuole contribuire ad un cambio di prospettiva e rinnovare lo sguardo della società sulla disabilità.
Obiettivi sicuramente ambiziosi, ma Michele è nel posto giusto: Marco Ottocento, fondatore di Più di un sogno, è un imprenditore sociale che non si accontenta e vuole valorizzare le persone indipendentemente dai loro limiti.
Quali sono i dati relativi all’occupazione lavorativa dei disabili intellettivi in Italia?
I disabili intellettivi nel nostro Paese sono circa 550.000 e sono considerati inabili al lavoro, pertanto non rientrano nelle statistiche che rappresentano i cittadini disabili lavoratori o in cerca di un’occupazione.
Ma il lavoro è una componente essenziale per il benessere delle persone e l’acquisizione di un ruolo sociale.
La Legge offre delle possibilità per agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro, attraverso la n. 68 del 1999 o la n. 276 del 2003, tuttavia queste norme risentono ancora di una visione che vede l’integrazione come un obbligo e non un’opportunità.
L’esperienza di Vale un Sogno
Vale un Sogno propone una strada diversa. L’inserimento lavorativo è parte di un ampio percorso di presa in carico della persona. Prevede lo studio preliminare del “territorio aziendale”, l’identificazione dei ruoli che il ragazzo potrà assumere e una formazione specializzata per quella specifica mansione che gli sarà affidata. La formazione avviene in parte all’interno dell’impresa, dando così la possibilità anche ai colleghi di prepararsi all’accoglienza del nuovo collega. E nel caso l’inserimento non andasse a buon fine, il ragazzo resta all’interno della cooperativa e viene formato per una nuova impresa, eliminando il carico emotivo del fallimento che potrebbe provare e alleviando per l’azienda la responsabilità della sconfitta.
Inoltre la fondazione Più di un Sogno ha costituito delle piccole imprese sociali per inserire anche i ragazzi con disabilità più complesse, offrendo a tutti la possibilità di sperimentare la vera inclusione attraverso le proprie possibilità.
Quali vantaggi ha questo modello?
- ridurre i costi sociali
- uscire dalla dimensione assistenzialista del welfare state
- entrare in una nuova prospettiva, caratterizzata dai principi di sussidiarietà e sostenibilità, quella del welfare generativo
…Ecco perché Michele si trova tanto bene alla Vale un Sogno, perché per lui non si tratta soltanto di un lavoro, ma della condivisione di un progetto: creare comunità accoglienti verso le fragilità.
La storia di Michele ti ha incuriosito? Qui trovi un articolo che abbiamo scritto su di lui, una giovane speranza per il nostro futuro!
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