L’amore non muore, si trasforma: l’esperienza di Valgiò
Un’azienda agricola a scopo sociale. Il marchio Valgiò viene creato per realizzare prodotti agricoli di eccellenza attraverso tecniche di coltivazione all’avanguardia che armonizzano lo sviluppo della terra in equilibro con la crescita delle persone.
L’amore non muore, si trasforma
È il 2006 quando la famiglia Valsania vive un lutto in famiglia. Perdere un figlio, un fratello, un giovane uomo apre ferite difficili da rimarginare. Ma Giorgio, senza saperlo, nelle parole che scriveva sul suo diario regala alla famiglia una nuova missione. L’amore non muore, si trasforma amava ribadire ed è grazie al suo messaggio che tutto prende inizio.
“Volevamo che l’amore di Giorgio non sparisse. Abbiamo deciso di farlo risorgere in azioni che potessero essere d’aiuto per gli altri” racconta Nadia, sorella e fondatrice delle due associazioni nate dal drammatico evento.
Con l’associazione Madre Maria della Provvidenza Onlus e il Banco delle Opere di Carità, la famiglia Valsania diventa prossima a persone che si trovano a vivere situazioni di difficoltà. La struttura snella e il numero di volontari che aumentano anno dopo anno, consente alle realtà sociali di muoversi velocemente per offrire aiuto tempestivo anche in caso di calamità.
“Siamo stati in Nepal, abbiamo favorito missioni in Burkina Faso e Madagascar. Siamo accorsi dopo i terremoti italiani, ci siamo stati quando la Sardegna è stata colpita, quando la pandemia ci ha spinti ad avere mascherine e quando il popolo afghano si è trovato nell’oscurità. Nel tempo abbiamo costruito una rete di collaborazioni con associazioni locali che ci consentono di rispondere con beni di prima necessità per tamponare le situazioni emergenziali”.
Reperimento di cibo, stoccaggio alimentare e distribuzione, permettono alle associazioni di aiutare centinaia di famiglie ogni mese e di portare migliaia di pasti favorendo una vita dignitosa anche agli indigenti. “Per diversi anni con gli orti sociali abbiamo favorito l’inclusione lavorativa di persone straniere e di persone segnalate dai servizi territoriali. Nel 2016 abbiamo colto l’opportunità di investire in una serra completamente innovativa. Da qui è nato Valgiò” testimonia Nadia.
L’azienda agricola Valgiò
L’azienda agricola si fonda su due principi: aiutare le persone più fragili a rialzarsi e coltivare attraverso il metodo idroponico. Assistenti sociali, Comuni, Prefettura e i servizi territoriali informano Valgiò di possibili inserimenti lavorativi che avvengono per 6 mesi durante i periodi di raccolta e trasformazione. Qualsiasi sia il loro passato, all’interno di Valgiò non esistono utenti o beneficiari di un servizio: solo persone. “Lavorare a Valgiò significa trarre giovamento da un ambiente lavorativo che trasmette regole, esige attenzione e pulizia perché l’idroponica è una tecnica di coltivazione che richiede cura” riferisce Nadia.
La coltivazione fuori suolo avviene tramite un sistema di irrigazione computerizzato che apporta acqua da un lago limitrofo e tutti gli elementi indispensabili per la nutrizione minerale. Le produzioni di frutta e verdura sono controllate, di qualità e nichel friendly. Ma Valgiò non è solo prodotti vegetali. È anche vasettati bio che contengono l’amore per la terra e la natura: sughi, marmellate, conserve, olio, miele, riso e pasta profumano la tavola con gli aromi della tradizione contadina e un gusto ricco di bontà.
Storie buone
I prodotti etichettati come “Storie Buone” viaggiano da Torino grazie al sistema e-commerce. “Vivo in un mondo in cui i soldi fanno parlare e fare le scelte. Abbiamo voluto che i prodotti Valgiò si chiamassero Storie Buone perché dietro ad ogni passo che facciamo c’è l’impegno di creare un mondo nuovo”.
Dei 13 inserimenti lavorativi nessun dipendente fa parte della famiglia Valsania “siamo volontari – racconta Nadia – Quando esci dal buio impari a vivere le pesantezze della vita con leggerezza, sai che hai un compito: portare amore”.
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