Mauro Magatti alla rete Contagiamoci: “Voi siete generatori di libertà!”
Durante il Festival dei Poeti Sociali Mauro Magatti, sociologo e professore ordinario all’Università Cattolica Sacro Cuore, ha incontrato la rete non profit Contagiamoci! di Fondazione Cattolica per commentare il cambiamento culturale ed economico in atto e il bisogno odierno di generare libertà.
Il movimento sociale ed economico nato tra gli anni ’70 e ’80 che ha sviluppato prima il volontariato, poi le prime forme giuridiche organizzate non profit ed infine il Terzo Settore, è in piena trasformazione. Gli operatori del mondo cooperativistico sperimentano la necessità di esplorare sistemi inediti per comprendere come rivitalizzare un settore che si confronta con l’evoluzione del mercato dove le imprese nascono, vivono e muoiono. “L’animo sociale è stato istituzionalizzato e normalizzato tanto che negli anni è diventato Terzo Settore – riporta il sociologo – I processi di istituzionalizzazione nel lungo periodo tendono a ridurre il calore della vita. Lo vediamo nella dimensione politica come in quella religiosa come oggi anche nel Terzo Settore. Bisogna allora capire come si fa per far partire un nuovo ciclo? Perché la vita non è solo norme. La vita sociale è una sorgente e i poeti sociali, come li chiama Papa Francesco, riconoscono questa forza intrinseca della vita che continua a creare vita. Dobbiamo essere capaci di trovare una via innovativa piena di bellezza!”.
Precisa Mauro Magatti rivolgendosi alla platea di oltre 150 esponenti di Contagiamoci!, la rete informale curata da Fondazione Cattolica che unisce più di 350 persone operanti nel mondo non profit provenienti da tutta Italia. L’incontro, tenutosi all’interno del Palazzo della Gran Guardia il 19 ottobre durante il Festival dei Poeti Sociali, ha colto il bisogno di guardare la storia nella sua dimensione relazionale perché per cambiare rotta bisogna partire dalla cura, dalla formazione dei giovani e dei territori, dall’attivazione di nuove forme dell’abitare che, secondo il professore, attiveranno nuove forme di esistenza generative e inclusive.
Generatori di pensiero
“La crisi consiste nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere. E in questo chiaroscuro nascono i mostri” diceva Antonio Gramsci, una frase che descrive in modo lucido il contesto di immobilismo in cui siamo immersi, dove tutto pare cristallizzato all’impossibilità di creare nuovo futuro. Una crisi, quella attuale, che non lascia fluire la vita e che si alimenta delle libertà individuali che l’uomo ha conquistato anno dopo anno.
“All’inizio del secolo scorso eravamo 1 miliardo. Ora siamo 8 miliardi di persone spinte dal desiderio perpetuo di avere più comfort, più sicurezza, più scelta che sono resi possibili non dalla politica ma dall’economia. La conseguenza dell’autodeterminazione e della mancanza di percezione dell’essere animali sociali ci ha spinti verso un sistema entropico ricco di disordine e disorganizzazione” racconta Magatti. Viviamo in un sistema che non è sostenibile ma come cambiare la rotta?
Nel libro Generare libertà. Accrescere la vita senza distruggere il mondo Mauro Magatti e Chiara Giaccardi propongono di partire dalla cura del pensiero con lo scopo di risvegliare il senso della libertà. “La relazione è con il tempo e il contesto, con il passato, con l’ambiente, con le persone, con la Vita. La relazione ci rende vivi e liberi, ci apre all’inaspettato, alla creatività, resuscita il pensiero sopito delle nostre esistenze. Ci fa riappropriare del principio generativo” caratteristiche che sembrano pennellate sugli operatori del mondo non profit che lavorano partendo dagli ultimi dando così la possibilità alla società di non diventare distruttiva ma generativa.
I 3 principi di libertà
C’è quindi un cambiamento culturale da abbracciare e portare avanti affinchè il consumo delle cose e del desiderio non finisca per rendere la libertà la morte stessa del sistema. L’unico modo di salvare la nostra libertà è impiegarla per metterla al lavoro contro l’effetto entropico dell’aumento delle possibilità individuali. La libertà assume allora dei connotati che Mauro Magatti spiega così:
- La libertà e desiderio. Il desiderio è ciò che ci spinge verso l’altro. L’essere umano è desiderante ma il piacere non sta nel raggiungimento dell’oggetto quanto nella relazione che si attiva per arrivarvi. Certo non è facile porsi in questa dimensione ma così facendo la libertà diventa un atto di liberazione reciproca.
- Libertà e intelligenza. La relazione viene prima della vita. Ogni scienza ormai conferma che tutte le forme di vita sulla terra vivono in relazione l’una con l’altra, con ciò che c’era prima e su quello che sarà. La vita è quindi relazione e l’essere umano deve tornare ad usare l’intelligenza collettiva e della cura per ristabilire legami.
- Libertà e relazione. Libertà è responsabilità.
La libertà è una conquista di dignità ma necessariamente deve essere riflessa in modo egualitario e sulla libertà altrui. Diventare liberi significa allora superare il concetto “la mia libertà finisce dove inizia la tua” per favorire invece una forma liberante dalla vita condivisa.
Siamo pronti ad assumere questo compito?