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Genitori sotto stress: come crescere insieme ai figli!

genitori sotto stress? come crescere insieme ai figli

Viviamo in un contesto storico che apre le porte a un futuro incerto ricco di nuove possibilità. In questo frangente i metodi educativi tradizionalmente adottati vacillano e a risentirne sono i ragazzi ma anche i genitori. Cosa fare? Ne parliamo con Alli Beltrame.

Si dice che essere genitori sia il mestiere più impegnativo del mondo, un po’ perchè non esiste un abecedario che ne sveli i trucchi, un po’ perché è un lavoro che non esaurisce mai. L’Italia è un Paese in cui il carico di cura è affidato principalmente alla famiglia che sempre più spesso si sente inadeguata rispetto alla sfida educativa. Aggressività, iper-connessione, antisocialità sono solo alcuni dei comportamenti manifestati dai giovani in reazione al contesto attuale. In un mondo che cambia velocemente e nel quale vacillano le sicurezze, quali atteggiamenti adottare per creare una relazione sana con i propri figli e sostenerne la realizzazione? Ne abbiamo parlato insieme ad Alli Beltrame, counsellor professionista e autrice di L’educazione Responsabile.

Alli, nel tuo lavoro incontri moltissimi genitori alle prese con bambini piccoli ma anche con adolescenti. Quali sono le fatiche genitoriali che senti esprimere più spesso? Da cosa sono motivate?

I genitori parlano principalmente di preoccupazione per la sicurezza e la salute dei figli, gestione dei conflitti e difficoltà a far rispettare le regole. Tutti vorrebbero soluzioni pratiche e semplici, ma ciò che rende complesso il compito dell’educatore è spesso la mancanza di consapevolezza delle motivazioni profonde a monte del problema. Se non si hanno le competenze basiche, come la gestione emotiva e la coerenza educativa, anche le migliori strategie non forniscono solidi risultati perché i bambini percepiscono tutte le sfumature delle nostre intenzioni e rispondono a esse.

Fare un percorso di consapevolezza di sé è l’unico modo per avere fondamenta solide su cui costruire l’azione educativa che comprende vari aspetti come comunicazione, strategie pratiche, organizzazione…

Il mantra “l’importante è che siano felici” ha accompagnato le scelte personali, familiari e sociali degli ultimi decenni. Credi sia questa la finalità educativa nella crescita dei propri figli?

Il desiderio di vedere i propri figli sereni e appagati accomuna tutti i genitori, ma per realizzarlo bisogna avere chiaro cosa si intende per felicità. Anche io ho un motto personale: “la relazione prima di tutto”. La vita è fisiologicamente attraversata da momenti piacevoli e spiacevoli e ciò che ci può far sentire realizzati come esseri umani è saperci relazionare rispettosamente, con noi stessi e con gli altri, in qualunque circostanza. Se il focus di un genitore è la felicità, i momenti di disagio, che sono grandi opportunità di crescita, diventano frustranti; quando mettiamo al centro la relazione, il nostro ruolo è chiaro e ogni situazione, piacevole o spiacevole, è costruttiva. Questo approccio non mira a divertirsi in ogni istante, ma a essere felici e soddisfatti di se stessi.

Di cosa hanno bisogno i bambini e i ragazzi di oggi?

Tutto evolve velocemente e c’è tanto bisogno di onestà, coerenza e ascolto. Mentre i giovani hanno sempre più mezzi che consentono di vedere gli errori delle generazioni precedenti, gli adulti hanno sempre meno accesso al mondo dei giovani. Se i metodi usati in passato non hanno avuto successo, l’autorità e il rispetto che gli adulti sentono impliciti solo per questioni di età per esempio, è evidente che si debba riaprire un dialogo per trovare insieme nuove soluzioni. Ascoltare e osservare bambini e ragazzi senza pregiudizi è quindi un passo fondamentale. L’onestà e la coerenza, invece, rispondono al bisogno dei più piccoli di vedere nei grandi un esempio funzionale e trainante. Troppo spesso vedo genitori che riprendono i figli perché “non si staccano” dal telefonino mentre lo stanno usando a loro volta, magari contemporaneamente al computer. Predicare bene e razzolare male non funziona.

Su quale principio si fonda l’educazione responsabile e in cosa consiste?

Educazione responsabile significa rispondere con competenza, nei comportamenti e nelle parole, ai bisogni e alle istanze dei propri figli. Quindi un genitore responsabile, come già detto, si interroga su se stesso, trasmettendo con l’esempio le competenze come: fermezza, flessibilità e consapevolezza, e l’esperienza che ha acquisito. Non cala regole e valori dall’alto, li vive in prima persona. 

Quali benefici crea lo sviluppo di una relazione “genitore – figlio” responsabile?

La relazione responsabile è protettiva perché se un figlio si sente accolto e capito nel suo essere bambino o adolescente, non svilupperà le emozioni disfunzionali che sono causa di disagio in età adulta, e anche prima.  Scegliere l’educazione responsabile è un investimento nella relazione, permette di rimanere profondamente connessi ai propri figli e di essere un sostegno concreto nel loro percorso evolutivo. Per abbracciare autenticamente questo approccio è necessario abbandonare tutti gli schemi educativi che a lungo termine minano l’autostima e il benessere fisico emotivo, come i premi, le punizioni, le lodi, le regole rigide… Concentrarsi sulla relazione è l’aspetto importante ed è positivo sapere che si è in tempo sempre per farlo! Nel mio ultimo libro “Arrabbiati per bene”, che ho scritto con Valeria Mattaliano, edito da Mondadori, abbiamo affrontato anche questo argomento. Troppi genitori si accusano di aver sbagliato tutto pensando “Ormai è tardi”, desidero invece rassicurarli: quando c’è la volontà di metterla la relazione al centro, e non le proprie ansie o aspettative, non è mai troppo tardi.

Ed infine, quali sono gli attori sociali che dovrebbero abbracciare questo approccio?

Ogni adulto dovrebbe abbracciare questo approccio. Chiunque è responsabile del bambino o dell’adolescente che si trova davanti anche per pochi secondi, perché l’esempio educa; i più giovani apprendono osservandoci anche nei piccoli gesti.

Per saperne di più su come crescere insieme ai figli, puoi ascoltare L’educazione Responsabile su Spotify, seguire l’account Instagram di Alli Beltrame o il canale Youtube!

Ti è piaciuto questo articolo? Continua a leggere la rubrica “Sguardi Inclusivi”. Lo sapevi, ad esempio, che a salvarci non sarà la scienza?

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